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The Walt Disney Company
|data fondazione = 16 ottobre 1923
|forza cat anno = 1923
|luogo fondazione = Burbank
|fondatori = *Walt Disney
*Roy O. Disney
|nazione = USA
|gruppo =
|controllate = Divisioni
* Disney Experiences
* Disney Entertainment
** The Walt Disney Studios
**Disney General Entertainment Content
* ESPN Inc. (80%)
Sussidiarie
* Epic Games (9%)
* National Geographic Partners (73%)
* FuboTV (70%)
|persone chiave = *James P. Gorman (presidente)
* Bob Iger (amministratore delegato)
|settore = Intrattenimento
|prodotti = *Animazione
* Televisione
* Cinema
* Musica
* Parchi di divertimento
* Video on demand
* Fumetti
|fatturato = 88,83 miliardi $
|anno fatturato = 2023
|utile netto = 8,98 miliardi $
|anno utile netto = 2017
|dipendenti =
|anno dipendenti = 2016
|slogan = Se puoi sognarlo, puoi farlo
|note =
}}
The Walt Disney Company, comunemente conosciuta come Disney, è una multinazionale statunitense fondata nel 1923 da Walt Disney e suo fratello Roy con il nome di Disney Brothers Cartoon Studio, rinominata successivamente The Walt Disney Studio nel 1926, Walt Disney Productions nel 1929 e infine chiamata col nome odierno nel 1986. Ha la sede principale a Burbank, in California.L'azienda era in origine uno studio di animazione che ottenne un significativo successo con la serie animata ''''Mickey Mouse'''', lanciata nel 1928; negli anni trenta e quaranta, in contemporanea all'affermazione dei propri cortometraggi di animazione, iniziò a produrre anche lungometraggi animati che si riveleranno molto popolari in tutto il mondo. Negli anni successivi, per differenziare il business e crescere ulteriormente, Disney diversificò i settori commerciali scorporando lo studio di animazione in un ente a sé, oggi noto come Walt Disney Animation Studios, ed entrando nei business del turismo, con parchi a tema come Disneyland (inaugurato nel 1955) e Walt Disney World Resort (nel 1971), dell'intrattenimento e del merchandising.
Lo studio ha in seguito prodotto film con veri attori e programmi televisivi. Dopo la morte di Walt nel 1966 e di suo fratello Roy nel 1971, la società affrontò una crisi, soprattutto nel settore dell'animazione, che portò, nei primi anni ottanta, ad un tentativo di OPA ostile. L'elezione ad amministratore delegato di Michael Eisner consentì all'azienda, a partire dalla metà del decennio, di ritornare redditizia, capitalizzando le proprie produzioni come Disney Channel e i Disney Store e ampliando o creando nuovi parchi a tema. L'azienda, entrata in borsa negli anni cinquanta, è dal 6 maggio 1991 un componente dell'indice azionario Dow Jones.
Nel corso dei decenni le produzioni cinematografiche dello studio sono state diversificate anche grazie alla fondazione o all'acquisto di altri studi come Miramax Films, Touchstone Pictures e Hollywood Pictures, allontanandosi progressivamente dal tradizionale ''core-business'' dei "prodotti per famiglie". A metà degli anni novanta l'azienda si è espansa nuovamente sfruttando le nuove tecnologie legate a Internet (Walt Disney Internet Group) e ai videogiochi (Disney Interactive), ed è diventata un importante gruppo media con l'acquisto di ABC e ESPN, che lavorano nel settore radio-televisivo. I primi anni duemila sono stati caratterizzati da vari problemi finanziari, con la conseguente vendita di alcune aziende controllate, ma, parallelamente, la società ha acquistato altre imprese in vari settori. Questo ha portato la Disney a diventare proprietaria dei diritti, tra gli altri, dei cataloghi Baby Einstein, Muppets, Jetix, Pixar (acquistata nel 2006), Marvel (a fine 2009) e Lucasfilm (nell'ottobre 2012). Ancora, dicembre 2017 l'azienda ha annunciato l'intenzione di acquistare, dall'impero di Rupert Murdoch, la 21st Century Fox, per 52,4 miliardi di dollari (66 miliardi incluso il debito); l'accordo è stato approvato dalla Divisione Antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e il 27 luglio 2018 l'acquisizione è diventata ufficiale grazie al voto degli azionisti di entrambe le società, concludendosi il 20 marzo 2019.
Nel settore dello streaming e video on demand, nel maggio 2019 è stato annunciato il controllo di Hulu, piattaforma attiva principalmente sul mercato statunitense, per una valutazione complessiva di circa 30 miliardi di dollari, mossa con la quale il gruppo si è posto in diretta concorrenza con Netflix e Prime Video nella produzione e distribuzione di contenuti; tale annuncio ha preceduto il lancio della piattaforma Disney+ nel novembre 2019 negli USA e nel marzo 2020 nel resto del mondo. da Wikipedia