Risultati della ricerca - Marx, Groucho, 1890-1977.
Groucho Marx

Il suo senso dell'umorismo corrucciato, sarcastico e dissacrante è sintetizzato nel suo soprannome d'arte "Groucho" (letteralmente, in italiano, "brontolone" o "musone"), si coniugò sulle scene con un'eccentrica maschera comica dai tratti divenuti inconfondibili, quali i vistosi baffi e sopracciglia dipinte, lo sguardo ammiccante, il sigaro perennemente tra i denti o fra le dita e la frenetica andatura. Si affermò sulle scene teatrali nel 1924 con la commedia musicale ''I'll Say She Is'', cui seguì – l'anno successivo – ''The Cocoanuts'', che venne rappresentato a Broadway per un anno e poi riproposto in una lunga tournée tra il 1927 e il 1928.
Il suo esordio sul grande schermo risale al 1929 con ''Noci di cocco'', trasposizione cinematografica del precedente successo ''The Cocoanuts'', cui fece seguito ''Animal Crackers'' (1930), tratto anch'esso da uno spettacolo di Broadway dei Marx. Dopo il dissacrante ''La guerra lampo dei fratelli Marx'' (1933), passò dalla Paramount alla Metro-Goldwyn-Mayer, recitando con i fratelli Chico e Harpo in due dei suoi più celebri film, ''Una notte all'opera'' (1935) e ''Un giorno alle corse'' (1937). Con il declino del trio all'inizio degli anni quaranta, proseguì l'attività cinematografica con sporadiche apparizioni in commedie brillanti, intraprendendo invece dal 1947 una fortunata carriera come conduttore radiofonico dello show a quiz ''You Bet Your Life'', adattato in seguito per la televisione e andato in onda fino al 1961.
Il suo graffiante humour è noto al pubblico anche grazie alla sua attività di scrittore, di cui va ricordata la raccolta epistolare ''Le lettere di Groucho Marx'' (1967). A coronamento della carriera, nel 1974 fu premiato con un Oscar onorario. Il 25 giugno 2019 il periodico ''The New York Times Magazine'' ha riportato che il materiale artistico di Groucho e dei suoi fratelli sarebbe andato distrutto, assieme a quello di centinaia di altri attori, nell'incendio degli Universal Studios del 2008. da Wikipedia