György Lukács

Il suo pensiero, sulla scorta della riscoperta e rivalutazione del pensiero giovanile di
Marx, si pose nell'orbita di una radicale riformulazione in chiave anti-dogmaticistica ed
umanistica della
teoria marxista, contribuendo in maniera rilevante, tramite un'originale riproposizione della
dialettica hegeliana, allo sviluppo metodologico del
materialismo dialettico ed al concetto stesso di
alienazione dell'uomo secondo il pensiero marxiano - andando così a generare l'inedito paradigma sociologico della ''reificazione'' -, ed esercitando di conseguenza, soprattutto con il suo ''Storia e coscienza di classe'' (
1923), una profonda influenza sullo sviluppo del pensiero, tra gli altri, degli
esistenzialisti francesi e degli studiosi della cosiddetta
Scuola di Francoforte. In ambito politologico, si distinse inoltre per la sua formalizzazione teoretica della
prassi leninista.
Altrettanto influente si è rivelata la sua pur discussa identificazione della
filosofia nietzschana, ed in generale dell'eterogenea cultura filosofica
irrazionalistica, quale principale matrice ideologica dei
fascismi europei, esposta con il suo ''La distruzione della ragione'' (
1934). In opere come ''Saggi sul realismo'' (
1936) elaborò invece una sua teoria artistico-letteraria marxista del realismo, che avrebbe poi influenzato vasti settori dell'
estetica e della
critica, ponendosi altresì come duro critico ed oppositore del controllo
politico sull'
arte e sui suoi interpreti.
Nel
2017 il governo del
primo ministro ungherese Viktor Orbán ha deciso di rimuovere dal parco Szent István di
Budapest la statua raffigurante il filosofo.
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