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Gusto

In ambito specialistico, alcuni autori o scuole di pensiero distinguono tra ''gusto'' e ''sapore''. In questi casi, i sapori sono quelli qui citati (i 5 fondamentali) mentre il gusto è una combinazione di sapore, aroma, tatto, ovvero il ''flavour''. Infatti, il gusto degli alimenti è dato dal sapore in senso stretto, combinato con altre sensazioni percepite negli organi di senso, come l'aroma, la consistenza, la temperatura, le sensazioni tattili come, ad esempio, il piccante, il rinfrescante (come nel mentolo) o l'astringenza. Invece, nel linguaggio comune ci si riferisce al gusto di un alimento come al suo sapore.
In realtà, in fisiologia la corretta distinzione è: * gusto => l'organo di senso (come la vista, l'olfatto, l'udito, il tatto); * sapore => la caratteristica sensoriale di tipo gustativo (dolce, salato, acido, amaro e gli altri recentemente scoperti).
Infatti, per delineare l'insieme delle caratteristiche valutate attraverso il senso del gusto occorrerebbe utilizzare non il termine "gusto" (per evitare malintesi) ma perifrasi di tipo "percezioni saporifere, tattili e aromatiche (valutate con il gusto)".
Gli appassionati del gusto possono partecipare agli eventi di degustazione alimentare e specializzarsi per poter effettuare l'esame organolettico degli alimenti. Per alcune sostanze, anche i suoni o la conformazione geometrico/meccanica, rilevati durante l'assaggio, sono rilevanti (basti pensare alle patatine fritte o una caramella o una bevanda frizzante).
Quando un alimento o sostanza ha un gusto gradevole può essere definito palatabile, mentre con palatabilità si definisce la gradevolezza del gusto di tale alimento o sostanza.
In senso metaforico, con il termine gusto oltre l'insieme dei caratteri estetici soggettivi di un individuo o di un gruppo sociale. da Wikipedia